venerdì 28 settembre 2007

COMUNICATO STAMPA


Questo blog è stato preso in ostaggio dal fronte nazionale di liberazione Trolls.
Fino a data da destinarsi, come tradizione vuole.

Categong è stata costretta a firmare questo post,
senza neanche averlo letto.

Noi trolls chiediamo di essere tutelati dalla legge
in quanto appartenenti ad una minoranza etnica del web.

Noi siamo quelli che non hanno preso per il pubblico di Uomini e donne.
Siamo la mosca senza cui la cacca non ha senso.
Siamo il karma che vi punisce per i delitti delle vostre vite precedenti.

Invochiamo quindi le quote troll.

Chiediamo cioè di non essere tagliati fuori dai commenti.
Che nutriate il nostro ego masochista.
Che ci insultiate senza remore,
insieme a tutti i vostri commentatori abituali.

Come natura vuole.
E come auditel richiede.

Perché il blog non è bello se non è litigarello.

Ps: Segheremo tutti i commenti che non rispecchino lo spirito troll.

mercoledì 26 settembre 2007

LA CAFFETTIERA DELL'ARCHITETTO

Perchè si sa, gli architetti sono una categoria di masochisti.
Ma anche di poeti, santi e vaneggiatori.

Sto sfogliando questo libro.

Curiosando in rete ho trovato una serie di oggetti introvabili davvero succulenti.
Alcuni sul sito di Jacques Carelman.
Altri sui siti di chi a Carelman si ispira lanciando concorsi di idee.

Come tutti sanno, il mio indirizzo di laurea è in disegno industriale.

"Io ne ho viste cose,
che voi umani non potreste immaginarvi.

Maggiolini Volkswagen diventare gommoni
al largo dei bastioni di Orione.

E ho visto distese inutili di fibre ottiche
balenare nel buio vicino alle porte usb di Tannhäuser.

E tutti quei disegni andranno perduti in soffitta...
come pixel nel refresh.

È tempo...di costruire."

martedì 25 settembre 2007

QUESTIONE DI HEROES

Io adoro il tizio giapponese.
Davvero.
Guardo il telefilm solo per lui.
Per le sue smorfie da sala parto.

Mai che gli riesca di andare dove vorrebbe:
praticamente è un Ralph supermaxieroe
elevato all'ennesima potenza.

Geniale.

Per il resto, X-men con patate.

Intendiamoci...
Con tutti i prescelti che ci sono in giro tra films e telefilms,
ad un certo punto cominci a credere che qualcuno lo abbiano trovato pure nelle patatine.

Ci manca solo che arruolino lo scoiattolino delle vigorsol,
e la frittata è fatta.

Non riesco ancora a decifrare secondo quale algoritmo
uno possa risalire a nome, cognome e indirizzo
di una probabile mutazione genetica.

Perché allora dovrebbe essere uno scherzo
scoprire se uno paga o meno le tasse.

Che poi, all'inizio si parlava di evoluzione della specie,
e ad un certo punto si scopre che sono cancri terminali.

Facessero pace con il cervello, gli autori.

Infine, spiegatemi come mai,
nei telefilm,
se sei invulnerabile,
ti tocca morire ogni venticinque minuti.

Ogni volta in un modo più cretino di quella precedente.

domenica 23 settembre 2007

MEME NON MEME

Ho sfogliato la mia margherita.
Non MEME.
E non me-ne voglia Alesstar.
Ma mi viene l'urticaria solo a pensare di farlo, un meme.

Come tutti sanno, ho passato qualche giorno a Bergamo alta per un matrimonio italo-irlandese.
Alla fine sono tornata a voi con sconvolgenti rivelazioni di cui voglio farvi partecipi.

A Bergamo alta c'è un negozio che vende esclusivamente calosce di gomma.
Incredibilmente, la gente le compra.
Anche in piena estate.

Le irlandesi, ai matrimoni, si vestono solo di rosa e di celeste.
Come tanti teneri confettini biondi.

I bergamotti sono maestri di guida creativa.
Sarà per via delle troppe corsie a disposizione.

Quando la Mattel ha lanciato la barbie sposa,
pensava ad una sposa irlandese.

I bergamini si fidano del prossimo.
Tutti, tranne uno che aveva il portone di casa identico al nostro.
E ci ha trovati più di una volta con le mani nella marmellata.
Cioè con le chiavi nella toppa.
L'apice è stato raggiunto quando certi amici hanno scambiato, a loro volta, i due ingressi.
Pare che li abbia inseguiti con una spranga, al grido:
"Nun ghè mìa nulla da rubar chì!"
Ma le versioni sono contrastanti.

Gli irlandesi potrebbero incenerire con il solo sguardo un etilometro,
a qualsiasi ora del giorno o della notte.

Oltre alle mine anti-uomo,
esistono anche i ciottoli anti-donna-col-tacco.
E Bergamo ne è la patria d'elezione.

Se abitassi con mia cognata diventerei stitica.
In tre giorni sono riuscita a vedere il bagno per soli quindici minuti netti.

Praticamente un record.

mercoledì 19 settembre 2007

IN CHIAVE IRONICA (non il solito post sulle chiavi di ricerca)

Cate miao
era il mio gatto luminoso.
Lo trovai su internet, insieme alla pancera wonderbra,
l'arpa in kit,
e l'insetticida per topi.

Passammo l'estate tra le tette,
facendo il test dello zerbino sotto l'ombrellone.

Ridevamo come deficienti
scrivendo articoli sulla bambola assassina,
o sulle origini della tortura della goccia.

Aggiungevamo cellulite alle foto della Canalis,
acari di piccione nelle immagini al microscopio,
e muffe nelle protesi silicone.

Grazie a lui scoprii che volevo la
patente b e insieme scoprimmo come si poteva comprare.

L'animaletto non era troppo educato.
Dovetti sperimentare metodi alternativi per farlo stare buono:
le torture medievali sessuali lo eccitavano.

Era anche un tipo tecnologico,
Quindi, Perchè lavarsi lo volle spiegato in power point.

Ciò che mai ci fu verso di fargli comprendere è che il
galateo proibisce con una certa linearità di sputare nel piatto.

Lui mi svegliava nel cuore della notte con domande esistenziali.
"Roomba funziona?"
Mi chiese una volta.

Ed io,
da madre snaturata,
lo lasciai ai suoi dubbi,
mettendogli in mano l'ennesimo
oggetto che non si toglie da terra in second life.

Il giorno dopo, guardai nella sua lettiga,
ed era scomparso.

Lui, la fiat tetta,
e la mia collezione di riviste specialistiche
su ozono e verdura.

domenica 16 settembre 2007

MI CHIAMO CATE, E SONO UNA BLOGGERIZZATA


Vi ho fatto credere di aver fatto un mucchio di cose, negli ultimi dieci giorni.
In realtà ero in una lussuosa clinica californiana, a disintossicarmi.
I commenti che lasciavo in giro erano soltanto il mio metadone personalizzato.

Non è stata una passeggiata di salute.
Ho visto persone ridotte peggio di me dalla dipendenza.

I medici fornivano pastelli colorati e penne d'oca per stimolare le compromesse capacità calligrafiche dei pazienti.

I più disperati reagivano cercando di inserirli in qualsiasi orifizio disponibile,
manco fossero chiavette usb.
Oppure ne sbattevano la punta contro un muro,
per poi lamentarsi per la mancata apertura di una finestra.

I malati scrivevano post in posti impropri.
Alcuni addirittura sulle tovaglie, con gli avanzi della cena.
Ho visto più di un inserviente pestato a sangue al grido:
"Stiamo aspettando i commenti".
Solo perché aveva timidamente manifestato il desiderio di sparecchiare.

I twitters facevano casta a sè.
Seduti in circolo.
Con lo sguardo assente di chi ascolta random.
Le loro discussioni si configuravano come veri e propri dialoghi dell'assurdo:
ogni tanto uno si alzava in piedi e rispondeva ad una frase di mezz'ora prima.

Il più carismatico, il twitter onanista,
non seguiva nessuno, ma sproloquiava a vanvera.

Quello ninfomane, invece, seguiva tutti.
Ma a lui non lo seguiva nessuno,
perchè in fondo spammava come un dannato.

Le risse tra bloggers erano all'ordine del giorno.
Ci accusavamo in continuazione di plagio.
Ci insultavamo ferocemente fino al sedicesimo antenato,
storpiandoci vicendevolmente il nick.
Io stessa sono stata più volte chiamata Catebomb, Catetont, e quant'altro.

Per non parlare dello spionaggio industriale.
Roba machiavellica ad alti livelli.
Questo post in realtà (qui lo dico e qui lo nego)è interamente copincollato dal tovagliolo di una blogstar che resterà rinchiusa fino al 2009.

Il momento clou erano le sedute di auto aiuto.
Venivano fuori tutte le perversioni.
I segreti più inconfessabili.

C'erano gli schizofrenici, che si commentavano da soli con altri nomi.
Facendosi i complimenti, ma anche autoinsultandosi, a volte.

C'erano quelli che sentivano la mancanza delle faccine nella vita reale,
e quelli che odiavano,
nell'ordine:
le faccine,
gli amanti delle faccine,
e a volte anche i medici,
se li sorprendevano a fare una faccina.

Io ho dovuto confessare l'inconfassabile.
Ma questa esperienza mi ha insegnato tanto,
e voglio farvene partecipi.

Mi chiamo Cate, e sono una bloggerizzata.
Sappiate che amo restare in pigiama tutto il giorno,
non sono in grado di stare ferma mentre parlo al telefono,
e in mancanza di chewingum,
mastico la carta scottex.

Quella senza conservanti, però.

sabato 15 settembre 2007

FUORI DAL TUNNEL

Come promesso, eccomi di ritorno.
Gli omini li ho mandati a giocare a pallone sulla superstrada.

Le donnine hanno preferito darsi all'alcol.
Temo che dieci anni di analisi potrebbero non bastare, per restituire loro l'autostima perduta.

Finchè la barca andò, rimasero illibate.
Appena scese dal dieci metri digitale si sono rifatte con un principe azzurro che nell'imbarazzo della scelta, faceva provare la scarpina un po' a tutte.

Il professore ha approvato la barca e firmato il libretto, senza neanche rendersi conto che stava partecipando ad un reality show di ultimissima generazione.

Nel frattempo io e k-pax abbiamo finito di comprimere i rispettivi effetti personali,
e adesso viviamo in una gabbietta per canarini che serve da studio, camera da letto, e salotto.
Sembra di stare in campeggio, ma ci stiamo già abituando.

Siccome gli esami non finiscono mai,
ieri ho preso anche la patente.

E detto questo, aspetto pazientemente che facciate gli scongiuri,
le solite battute sul'incremento dei pericoli sulle strade,
Sulle donne al volante,
e sul fatto che vorreste essere informati, casomai mi venisse la bizzarra idea di guidare nei pressi delle vostre case.











Ok.
Basta.
Ho capito.
Siete troppo buoni.
Seguirei volentieri i vostri consigli.

Peccato che la patente sia plastificata.

domenica 9 settembre 2007

TORNO SABATO

Abbiate pazienza...
Non sono wonder woman.



Troppo da fare e troppo poco tempo.

giovedì 6 settembre 2007

FERMO POST

In certi periodi vorrei essere un cow boy.
Loro almeno hanno solo mezzogiorno di fuoco,
non due settimane.

C'è l'esame della barca, che è stato rimandato al 12.
C'è l'esame di guida, tra una settimana.
C'è l'antivirus che non funziona, quindi ogni volta che mi collego,
mi sembra di fare la roulette russa.
C'è la festa di laurea di un caro amico, a Somma vesuviana.
C'è casa nuova, che non è ancora pronta.
A breve ci sarà una nuova ragazza, in camera mia.
E ci siamo io e K-pax, che dobbiamo restringere il terreno di coltura da due ad una stanza.
Praticamente un incubo claustrofobico.

Avete mai provato a travasare il contenuto di due stanze in una?
Salta fuori tanta di quella paccottiglia inutile,
che ti verrebbe voglia di buttare i mobili così come sono,
piuttosto che doverli svuotare.

Ti penti di aver svaligiato il bagno di ogni singolo albergo negli ultimi quattro anni.

Ritrovi un oggetto perduto tre anni fa.
Godi per un attimo.
Poi ti ricordi di averlo riacquistato e riperso,
nel frattempo,
almeno altre due volte.

Osservi un uomo che si rompe la schiena spostando un armadio pieno.

Trovi penne ovunque,
e rimani frustrato dal fatto che funzionino tutte.

Ti domandi a cosa diavolo pensavi,
quella volta che hai comprato uno stock di diciannove paia di fantasmini,
visto che tu, i fantasmini, non li porti.

Recuperi memorie tra i bigliettini sparsi sui fondi dei cassetti.
E ti rendi conto che buttare qualcosa, equivarrebbe al fare autocensura.

Nel frattempo giochi.
Come una rimbambina.

Sapete per caso a che ora passa la diligenza?

mercoledì 5 settembre 2007

MARINAI, DONNINE E GUAI

Io le quote rosa ce le ho messe...
E avrebbero anche le idee chiare, queste signore.

Sono loro che non sanno proprio cosa farci.

martedì 4 settembre 2007

UN LINK NON VALE NIENTE

Le polemiche per l'help 2.0 sono arrivate.
Per carità...
Ragionevolissime.
Ma in fin dei conti, sono polemiche meschinelle.
Lasciatevelo dire da una che i meme li odia.
Che linka a sentimento.
Che technorati, blogbabel, e shinystat li guarda solo per vedere se ha qualche nuovo lettore,
e non certo per scoprire se ha superato il blog di nonna Gina o se sta ancora dietro a quello degli involtini primavera verdi fritti.

Se qualcuno approfitta di un'iniziativa del genere
per portare a compimento i suoi piani di dominazione del mondo,
è solo un poverino.

Un link non vale niente.
Non costa niente.
Ma aiuta a diffondere le informazioni.

Quindi parlatene.

Anche male, se proprio vi garba.

Accidentalmente,
salverete un bambino.

UPDATE DELLE 21:
Sottolineo il SE.
Questo post è rivolto a chi mette di mezzo le classifiche,
non ad infangare i promotori dell'iniziativa,
nella cui buona fede voglio confidare.

HELP 2.0 DAY

Copincollo da Morgan.

"Lo creiamo tutti assieme.
Un unico obiettivo: uscire dal virtuale per scatenare un'onda nel mondo reale. Avete mai pensato voi stessi con una grave malattia? O magari avete vissuto un'esperienza simile? Cadono le certezze, la paura e i dubbi aumentano, la solitudine ci scuote.
Migliaia di blog possono unire la loro forza e concentrarsi per una causa comune: per fare questo dobbiamo essere veloci, concreti ed entusiasti.
Per quale ragione dovremmo farlo? Perché ci sono persone che pensano che chi ha un blog sia uno sfigato o un perdigiorno, giudizi grossolani che non rispettano affatto ingegno, creatività e passioni di moltissimi noi.
È giunta l'occasione di dimostrare a chi frequenta troppi salotti che la realtà è ben diversa, bisogna iniziare a temere seriamente l'intensità coraggiosa di migliaia di blogger, i quali ritengono il rapporto con i blog un elemento sì divertente, altresì molto altro.
Sia chiaro, non possiamo salvare tutti i bimbi del mondo, ma magari iniziare da uno.
Gramos ha dodici anni e soffre di una malattia rara: la tirosinemia. Ha bisogno di cure particolari e i costi sono altissimi: circa 22.000 euro all'anno. Chi frequenta questo blog già conosce la sua vicenda. Ora si tratta di fare partecipe non soltanto il mondo internet, anche coloro che non conoscono neppure la parola "blog".
Possono essere tanti soldi, ma diventiamo Help 2.0: assieme è un gioco da ragazzi raggiungere tale cifra!
Come fare: metti un euro te e trova quattro persone che facciano la stessa cosa, la sfida per ognuno di noi è racimolare cinque euro al fine di salvare Gramos per almeno un anno. Non è uno sforzo eccessivo, cinque euro in cinque persone. L'amico, la zia, il padre, il figlio, ecc. Ovviamente se riusciamo a radunare una cifra maggiore meglio.
Quando avrai i soldi in mano devi fare riferimento al c/c bancario 3383 oppure 3385 della Banca di Credito Cooperativo di Riano. ABI 08787, Cab 39350, Cin X.
L'intestatario è a nome di "Associazione Sos infanzia nel mondo onlus". Causale: "Gramos".
Chi volesse fare una donazione on line attraverso Paypal lo faccia QUI con la causale "Donazione spontanea in favore di Gramos Gashi"."

Se decidi di partecipare all'iniziativa, scrivi un commento al post di Morgan, mettendo bene in vista il link del tuo blog e scrivendo che partecipi.

"Nel frattempo noi ci occuperemo di radunare tutti i link per mostrare la quantità di blogger appassionati che non sono perdigiorno, ma concreti e tempestivi nell'aiuto: questo è Help 2.0!
Quando avrai fatto la donazione, inviami una mail a denisdalbianco@libero.it scrivendo il numero di operazione bancaria e il tuo cognome, così avremo modo di fare le necessarie verifiche. Se non riesci per qualche motivo a usare le forme di donazione indicate inviami una mail, cercheremo di organizzarci considerando se qualcuno che partecipa vive non lontano da te.
La trasparenza sarà garantita da filmati e rendicontazioni pubbliche.
Per giungere a 22.000 euro con cinque euro circa a testa, ci vogliono 4400 blog, capite che dobbiamo aiutarci, facciamo Help 2.0 vibrare in tutta la rete.
Linkate questo post nel vostro blog, parlatene nei forum, nelle chat, con i vostri amici e con chiunque crediate possa aiutarci. Sbizzarritevi nelle idee: una t-shirt con la scritta Gramos, volantini, e-mail, chiedete a tutti di aiutarvi.
Fissate ancora questa cifra: cinque euro divisi fra cinque persone, il 99% di noi se lo può permettere e in questi prossimi giorni diventerai parte di un bellissimo obiettivo solidale che aiuterà Gramos.
Abbiamo creato anche un concorso di favole i cui proventi del libro andranno a Gramos, lo trovate qui, nel blog di Sabrina.
Tantissimi blogger stanno sostenendo questo progetto e alcuni gli hanno dedicato tanta passione, fra i quali Simone, Pibua, Sabrina, Hermansji, Samuele, Antonella, Piggio, Kinozen e Giulianissima. Diamoci da fare e ci vediamo martedì prossimo per una novità importante.
Ricordate: diventate oggi stesso Help 2.0!
Lo sentite il battito dei blog?"

Ecco i link utili.

Sabrina

Simone

Hermansji

domenica 2 settembre 2007

LA COSCIENZA DI CATE

Salve,

sono la coscienza di Cate.

So che è difficile credere che ne abbia una.

Lei stessa, da quando lo ha scoperto, non riesce a farsi passare il singhiozzo.

Ho deciso che fino all'esame se solo si azzarda ad avvicinarsi al cavo della ADSL,
le farò venire un senso di colpa pari solo a quella volta che ha fatto morire d'insolazione il suo canarino.

E' ovvio che non riuscirò a trattenerla dal venire qui a rispondere a chi le scrive,
ma spero non glie ne vorrete se non verrà a trovarvi per qualche giorno.

Solo due note, poi scappo, che senza di me, quella è capace di svuotare il frigorifero e friggerne l'intero contenuto, frutta compresa.

1)Domani è il suo compleanno,
ma non ditele che ve l'ho detto.

2)Sarebbe carino se le faceste sapere a che ora si deve collegare ad internet per sto' benedetto help 2.0 day, il 4 Settembre(vedi bannerino a destra).

sabato 1 settembre 2007

JULIA, E LA GRAPPA DELLA FELICITA'

Ho capito.
Basta con gli omini di Autocad.
Che me li sogno pure la notte, ormai.
Oggi vi parlo della mia telenovela preferita.
La telenovela afro-tedesca.
L'eroina, Julia, incontra il suo principe bizzarro durante un safari.
Lui la guarda mentre si dà spontaneamente in pasto ai leoni, ed è subito amore.

Solo che il tizio è ricco.
Ricco da far schifo:
ha una fabbrica di ceramiche rococò di rara bruttezza, in Germania.
E naturalmente una famiglia che al confronto, Pol Pot era un mite filantropo.

La trama si snoda avvincente,
come solo certe produzioni teutoniche sanno fare.
Abbina alla vivacità di Aspettando Godot,
l'originalità di un conto alla rovescia.
Per non parlare degli attori, che il botox ce l'hanno insito nel DNA.
E della sceneggiatura, scorrevole e originale quanto una lista della spesa.

Ma questi sono solo dettagli.

Come non farsi conquistare dalla toccante scena in cui i due progettavano, speranzosi, il fughino romantico?

Julia, orientando lo scucchione sognante verso un tramonto appena accennato all'orizzonte:
"Dimmi che lo faremo, Daniel, dimmi che andremo via, lontano da tutto quest'odio che ci divide."

Daniel: "E andremo dove nessuno saprà chi siamo,
in un paesino così piccolo che d'inverno dovremo andare al paese più vicino per comprare il latte
. "

Inquadratura che sfuma mentre i due sospirano.

Magistrale.

Immaginate la mia gioia ora che ho scoperto che c'è pure
il sito ufficiale .