sabato 22 dicembre 2007

DIRITTI DI IMMAGINE

Se S.Francesco avesse brevettato il presepe,
oggi i francescani andrebbero in giro
coi sandali di Paciotti e il saio di Dolce&Gabbana.
Quelli tamarri, almeno.

Lo stesso dicasi di quell'altra icona pop
che è babbo natale.
Si, proprio lui, il grassone psicopatico
che scende dal camino e parla alle renne.
In fondo, in quest'ottica,
i tratti in comune sono più d'uno,
nonostante il tentativo di depistaggio operato dagli elfi.

Che poi spiegatemi questo fatto:
com'è che gli elfi del polo nord sono
la versione brutta dei nani di biancaneve,
mentre gli elfi del cinema fantasy
sono la versione bella del calendario della Pirelli?!
Non ci saranno mica elfi di serie A ed elfi di serie B?

Sarei curiosa di sapere cosa ne pensa il sindacato.

Ad ogni modo, io sono per l'albero finto.
Quello che ti prendi il tetano solo a guardarlo.
Quello che potresti tranquillamente mettere in garage
senza smuovere neanche una pallozza di vetro,
e invece lo rifai tutti gli anni,
convinto di aver apportato chissà quali cambiamenti.
Quello che tua madre decide puntualmente
di mettere nel punto meno adatto,
costringendo l'intera famiglia a mosse
di matrixiana memoria, pur di scavalcarlo indenni.
Ma alle mamme piace così.

E a noi piacciono le mamme, come alla Cuccarini.
Soprattutto quelle che come la mia hanno fatto
come minimo cinquecento tortellini.

Possa il brodo di carne avere pietà di loro.

Buone feste!

martedì 11 dicembre 2007

PUBBLICITA' REGRESSO

Faccio outing:
Sono arrivata alla tenera età di ventinove anni
senza mai stirarmi i capelli con una lamiera arroventata.

Avevo affinato un metodo tutto mio per
abboccolarmi le trecce morbide sull'affannoso petto,
altro che Ermengarda.

Dividevo e attorcigliavo le ciocche con matematica precisione.
Intrugliavo con spumette e semi di lino.

L'asciugatura spontanea per non elettrizzarli troppo,
con conseguente raffreddore perenne,
durava dalle due alle tre ore.

Poi è arrivato l'omino tormalina imetec.
Colui che già una volta mi convinse ad acquistare
un asciuga-capelli ionizzante.

(Probabilmente gli ioni del mio phon
sono in sit in da due anni sul cuoio capelluto,
ma prima o poi dovrebbero cominciare a lavorare.)


Chiunque merita una seconda possibilità.
Tuttavia, prima di darne una terza a mister cristalli di giada,
farò una verifica approfondita
della mia capacità di spendere e di volere.

E nel frattempo,
non potendo cancellare la voce "capelli perfetti"
dalla lista dei desideri,
ho barato.

Mettendo una X su "bistecchiera a doppia piastra".

giovedì 6 dicembre 2007

QUANDO LA GATTA NON C'E'...

Parto domani pomeriggio
per un fine settimana coi quasi-suoceri.
Torno quasi-Lunedì.
Nel frattempo qui bivacco e rutto sono liberi.

La chiave, come sempre, la trovate sotto lo zerbino.
Le birre vi tocca portarle da casa,
però in compenso la carta igienica
è ottima e abbondante.

Solo, ricordatevi ogni tanto di dare da mangiare
alle mie piante carnivore da guardia.

PARI OPPORTUNITA'

Come mai, nei film sulle spie,
a differenza dei colleghi uomini,
le donne killer finiscono sempre in intimo e reggicalze,
a sparare millemila colpi al vento
con una colata lavica di rimmel
che le fa somigliare a cuccioli di panda incazzati?

Io me le immagino la mattina,
prima di andare al lavoro.

Ossessivo compulsive davanti allo specchio.

Consapevoli che ogni minimo pelo superfluo
potrà essere usato contro di loro.

Dite che si può parlare di lavoro usurante?