mercoledì 29 agosto 2007

OMINI IN MARE 16/16



Questo post verrà aggiornato in comode rate* per venire incontro al limitato tempo a disposizione della qui presente progettista di barche a vela di fama mondiale.

Oltre che per cavalcare l'onda anomala degli accessi di questi giorni.
No, davvero, non credevo che la porchetta tirasse tanto.

Io qui vi vendo un manipolo di poeti, santi e navigatori della domenica.


Questi omini, che mi accompagnano da tanti progetti,
hanno assunto vita propria, dei sentimenti, e persino delle convinzioni politiche.

Potrei giurare di averli sentiti bestemmiare in curdo in più d'un'occasione.

Per esempio, quella volta che li ho messi tutti in fila a ballare YMCA nella mediateca di turno (uaiemsiei, per gli amici che non masticano l'inglese), e loro invece volevano giocare a cricket .

Oppure quella volta che un omino doveva assolutamente andare in bagno, e io non ci avevo ancora messo la tazza.

Per non parlare di quando ne ho fatto correre uno sul terrazzo a guardare il tramonto sul fiume Cad, dimenticandomi di dirgli che non avevo ancora disegnato la ringhiera.

Altro che sicurezza sui cantieri,
sono una mente criminale.

OMINO n°1
Nella foto non c'è.
L'omino n°2 lo ha spinto in mare perchè non voleva cazzare la randa.
L'omino n°1 era un omino sensibile.
Quelle cose lì la mamma gli aveva detto che le fanno solo i sozzoni.

OMINO n°2
Anche lui latita, per ovvi motivi.
Ma qualcuno dice che sia sempre rimasto nel layer "invisibile",
a scrivere pizzini come un pazzo.

OMINO n°3
E' fuori in coperta che vomita da quando siamo partiti.
Ormai il suo colore vira al verde.

OMINO n°4
In genere è un tipo umile, ma è tutto il giorno che si da' delle arie.
Correntemente è assiso sul suo personale trono regio, vale a dire sul water.


OMINO n°5
Fondamentalmente è un timido.
Gli altri esercitano su di lui ogni sfrenata forma di nonnismo,
senza appellarsi ad alcun codice rosso.
Ieri ha fatto formale richiesta di sapone liquido.
Dice che la saponetta, col mare mosso, gli irrita le parti intime.

OMINO n°6
E' il più narciso.
Non fa che vantarsi di quella volta che è finito sulle pagine di Casabella.
Le male lingue dicono che lo deve ad una folle notte d'amore con la palma in primo piano.
L'omino n°9, per prenderlo in giro, ha tappezzato lo scafo di fotomontaggi.
Lui con Paris Hilton dietro le sbarre.
Lui con le gemelle Cappa.
Lui che bacia Andreotti.
Ma l'omino n°6 è paziente, e ha un M 16 proprio sotto al cuscino.

OMINO n°7
E' uscito a comprare le sigarette un paio d'anni fa.

OMINO n°8
Il web addicted della compagnia.
Si entusiasma solo quando si devono provare le reti nuove.
Continua a dire che Popeye non è abbastanza 2.0 per aggiungerlo ai suoi contatti.
Gli altri non lo capiscono, specialmente quando parla di folksonomie.
Di solito reagiscono intonando uno yodel e schiaffeggiandosi le cosce.


OMINO n°9
Ha perso un braccio durante l'esportazione di un disegno.
Da allora non è mai più stato lo stesso.

OMINO n°10
Si è arruolato nell'esercito della salvezza quando un virus ha corrotto la scheda madre.
Mi ha chiesto insistentemente di inserire una cappella votiva nel progetto, con la scusa che senza,
la God Premium, non gli serve a nulla.
Gli altri omarini preferirebbero un cane.

OMINO n°11
Non sopporta di dover dividere la cuccetta con un omino diverso ogni sera.
Ha detto che se non cancello a tutti gli altri il pistolino,
non farà mai più l'imitazione di Shirley Temple.

OMINO n°12
Gli altri lo discriminano perché è un immigrato:
è arrivato da Archicad su una libreria clandestina battente bandiera liberiana.


*OMINO n°13
Ogni ora deve premere il pulsante autosave perché è convinto che se non lo facesse, il sistema operativo si autodistruggerebbe.
Gli altri non sanno se credergli.
Scanso equivoci, evitano di dargli troppa confidenza, perché sono convinti che porti sfiga.

OMINO n°14
Ha messo il broncio da due mesi perchè lui voleva andare in montagna.
Io sospetto che non sappia nuotare.

OMINO n°15
Ha sviluppato mutazioni genetiche dopo l'installazione di un plug-in.
Quando si arrabbia cambia di scala e diventa verde.

OMINO n°16
E' il più ribelle.
Ha provato ad evadere 13594 volte da quando ho convocato la ciurma.
Ogni tanto me lo ritrovo su flash o in power point.


La collezione è finita, ma potete ricevere direttamente a casa vostra i numeri arretrati, senza spese di spedizione.

Affrettatevi: è una limited edition!

martedì 28 agosto 2007

VITA DA VIP

Dopo aver tirato strategicamente sul prezzo,
per l'acquisto di un piccolo yacht
(vedi riassunto della puntata precedente).
Foto di repertorio by Cate (from Costa Merlata)

Dimenticati i fasti delle serate di gala, le luci della ribalta, le folle adoranti, e gli innumerevoli mazzi di orchidee purpuree del Cairo...

Lasciandosi alle spalle le ruggenti e soprattutto interminabili vacanze di quest'estate.
Pur conservando nel cuore il ricordo dei ristoranti più esclusivi.

Ma soprattutto di un aperitivo in quel di Otranto, per cui ci hanno estorto la bellezza di trenta euri e sottolineo trenta, a cranio.

La qui presente eroina è tornata ad una dimensione più raccolta.

A profumi più casalinghi.

Alle piccole delizie quotidiane che rendono speziato, oltre che solido, il suo ménage domestico.

Insomma...

L'avete capito tutti che stasera non mi va proprio di scendere a buttare la spazzatura, eh?

lunedì 27 agosto 2007

LA CLASSE NON SI SCIACQUA

Oggi il telefono squilla a tradimento durante la pennica.
All'altro capo dell'etere, una voce femminile suadente e deferente.

"Pronto?"
"Buona sera, Signora Gong"

Chissà perchè, mi chiedo se ho pagato le tasse universitarie.
Se voglio cambiare gestore telefonico.
Se ho chiuso la porta di casa.
"Buona sera"
L'ho chiusa, ma metto anche il catenaccio.
Che non si sa mai.

"Sono l'addetta Volvo alle vendite TIZIana de' CAIbus."

La mente brancola nel buio.
Praticamente un foglio bianco.
Taccio, onde evitare di costruirmi da sola il pigiamino di cemento.
Ma lei mi incalza con sdilinquente gentilezza fuori luogo.

"Qui alla Volvo ci chiedevamo se Lei è ancora interessata all'acquisto di quel trentatrè piedi".

Ancora un attimo di vuoto.
Poi m'illumino d'immenso.

Qualche tempo fa Io, Uma e K-pax andammo alla fiera della nautica, a Genova.
Per visitare una barca della Volvo, ci furono richiesti i dati personali.
Compreso il mio numero di cellulare.

"Mi dispiace, ma per quest'anno abbiamo preventivato altre spese"

sabato 25 agosto 2007

IL POTERE DI OBI-WAN

Esistono posti in grado di risvegliare il bambino che è in noi.

Ho sempre pensato che per le donne, uno di questi, sia la profumeria.
Perchè il tempo torna indietro, mentre provano intrugli indelebili, creme e polverine glitterate ad oltranza, conciandosi peggio che se avessero piastricciato col fango.

L'uomo in genere aspetta fuori, rassegnato.

I più coraggiosi si avventurano nel reparto profumi,
dove virilmente si spruzzano addosso cinque tipi diversi di eau de toilette.

Cosicchè mentre la femme fatale di turno esce soddisfatta dall'antro infernale, con una marea di campioncini da barattare manco fossero figurine, il povero malcapitato olezza come il mercato del pesce di Pizzo Calabro alla fine della giornata.

Ma la rivincita dei duri è in agguato dietro l'angolo del centro commerciale.
Li chiama a sè come le sirene di Ulisse.
Castorama, Brico io, Faitù, Bricoliamo, sono solo alcuni dei nomi della bestia.
Il peggiore di tutti è OBI.
Sommo Maestro dei Midichlorian fai da te (no Alpitur).

Il negozio in questione tira fuori il lato oscuro di ogni maschio senziente.
Lo riduce come lo scoiattolino de l'Era glaciale nel paradiso delle ghiande.

Basta appostarsi lungo la lisca centrale, quella con tutti gli attrezzi a cinquanta centesimi, per osservare il fenomeno.

Se non ha il carrello, dopo mezz'ora fa esercizi di giocoleria.
Dopo un'ora cerca di mandarti al decathlon a comprare una canadese per il pernottamento.
Poi si sposta al settore cassette degli attrezzi, dove comincia a sognare una stanza intera dove alloggiare tanta grazia.

Se lo guardi senza pensare che è proprio lui,
lo vedi all'età di quattro anni, mentre trasforma, compulsivamente,
un robot in macchinina e poi la macchinina in robot.

Ieri ho cercato di mettermi nei suoi panni.

Ho preso in mano uno svitavvita della Bosch,
glie l'ho puntato contro,
e lui si è fatto uccidere senza colpo ferire.

Forse non aveva ancora trovato il bullone giusto per riparare la spada laser.

giovedì 23 agosto 2007

PICCOLE FACCE TOSTE CRESCONO

In genere sono una schifosa secchiona.
E quando dico schifosa, sono autoindulgente.

Oggi ho partecipato ad un concorso a premi...
Pardon, volevo dire pubblico.
Titolo richiesto: licenza media.
Livello delle domande: dottorato in legge e/o esperienza decennale nella pubblica amministrazione.

Non per soldi...
Più che altro per simpatia.
Per vedere l'effetto che fa.
E devo dire che la giostra merita un giro.
Se non altro per sperimentare, una volta nella vita,
cosa voglia dire presentarsi ad un esame senza aver studiato.

Ci vuole sesto senso,
senso Comune,
e assoluta mancanza di Comune senso del pudore.

Perchè mentre ti chiedono di spiegargli qualcosa che
loro conoscono a menadito
e tu ignori completamente,
ciò che importa
non è la figura caprina che sicuramente stai per fare.

L'importante è arrampicarsi sugli specchi con stile.
Improvvisare con nonchalance.
Fare cabaret.
Qualcosa di esatto potrebbe anche uscirti dalle labbra.
Qualcuno potrebbe anche dirti,
alla fine,
che sei andato bene...

In fin dei conti, di bugiardi è pieno il mondo.

lunedì 20 agosto 2007

TERRORISMO PSICOLOGICO

Quando sei single la percentuale di coppiette picci picci che incontri per strada è in controtendenza rispetto alla media nazionale.

Più il tuo fegato si spappola insieme ad altre frattaglie sentimentali,
più le endorfine altrui ti feriscono il bulbo oculare.

Gli amici accasati spuntano come champignon di sottobosco.

E pontificano.

Pontificano come se non sapessero che in fondo è mera questione di quarti posteriori, trovare o meno la persona giusta.

Poi arriva anche per te la storia importante.
Entri a far parte di diritto dell'odiosa categoria,
per una sorta di automatico nonnismo rituale.

Per un po' di anni, coppia perdurando, sei a posto.
Ti confondi nella massa.
Ci sguazzi nonostante tutte le tue stranezze.

Puoi resistitere bene all'epidemia di matrimoni.
Ai "si" compulsivi.
Puoi fare le tue scelte.
Rimandare il rimandabile.
Dribblare le aspettative altrui.
Il cui ordine logico, man mano perde di senso.

Arriva però il momento in cui tutti i pargoli vengono a te.
A qualsiasi ora del giorno o della notte.
E tu non sei una gommosa alla frutta.

E' successo anche a me.
Ad un certo punto, l'incantesimo si è rotto:
gli altri champignon hanno figliato irresponsabilmente, all'unisono.

Nessuno più mi chiede quando mi laureo.
Che lavoro voglio fare.
Quando mi sposo.

Vogliono tutti sapere a che università manderò i miei quattro figli.

venerdì 10 agosto 2007

CHIUSO PER FERIE...

Foto by Fil the Fil

...Purtroppo estremamente brevi.


PS: Per chi fosse interessato alla comprensione dei termini gergali e degli strumenti in uso all'interno della blogosfera, segnalo
Sito ufficiale di un'iniziativa davvero utile.
Per lunedì sera, è in preparazione una chat in presa diretta con versione beta, il programma di radio due.
Ne vedrete(perchè io sarò in vacanza) delle belle!
Alcuni bloggers di riferimento sono:
Gigicogo
Catepol
Delymyth
Markingegno
(Chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno, ma l'ora è tarda!)

giovedì 9 agosto 2007

NORVEGIAN FOOD

Abbiamo amici norvegesi.
Gli amici norvegesi hanno uno zio d'America e genitori ancora più norvegesi.
Noi, in compenso, siamo un po' terroni.

Ne consegue che si parla tutti insieme un inglese raccapricciante, più simile all'esperanto, che alla nobile lingua di Shakespeare.

Stasera li abbiamo incontrati per caso dopo cena.

Lo zio d'America, davanti al menù, aveva temuto il peggio.

"Why anti-pasta?" Ha poi chiesto a K-Pax.

Per spiegare il suo dubbio, ha fatto l'esempio, in spagnolo, di materia e antimateria.

Praticamente il piatto di pasta che esplode.

Lo ha anche mimato con le mani.

BUM!

Alla fine K-pax ha fatto di no col ditino.

"No anti-pasta: antipasto."

mercoledì 8 agosto 2007

QUANTO SONO ANTICA

K-Pax, urlando dal soggiorno-studio: Cateeee?
Cate, lavandosi i denti: Che c'è?

K-Pax, sempre dal soggiorno-studio: Ti ricordi l'indirizzo di tuo padre?
Cate: Via Vattelappesca 54.

K-Pax: L'e-mail, Cate.
Cate: Ah!

Anche se ero in bagno,
col rubinetto aperto e la bavetta alla bocca gusto piper mint,
potrei giurare di averlo sentito alzare gli occhi al cielo.

lunedì 6 agosto 2007

PICCOLA VAMP(IRA)

Oggi è un giorno speciale per Rina.
Al risveglio, stiracchiandosi, si è scoperta per la prima volta adulta, e femmina.

Della peggior specie.

Avverte un certo languorino.
Non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono.
Forse di Ambrogio.

E' estate.
Il giardino è in festa.
Ci sono più nani del solito.
Solo che di solito stanno fermi.

E' commossa.
"Tutto questo per me", pensa.
Poi si siede sul bordo dell'aiuola, in attesa di una preda:
è una mangiatrice d'uomini, lei.

Peccato solo questo tanfo insopportabile.


"Forse la torta era meglio senza candeline".

sabato 4 agosto 2007

MOTOCICLISTI: TIPOLOGIE

I motociclisti sono come i fiocchi di neve.
Sono simili, ma non ne esistono due uguali.
In ognuno si fondono, in differente dosaggio, numerosi tipi umani.

Si passa dal monomaniaco, al pluripassionale.

Il monomaniaco, fin da piccolo, faceva a pezzi le cose.
Da grande sogna di avere una stanza apposta per i suoi giocattoli a due ruote, dove montarli e smontarli senza sosta.
E nel tempo nulla è cambiato, perchè alla fine qualche pezzo avanza sempre.
Il pluripassionale ha provato ogni sport estremo dell'universo conosciuto, e di solito il suo corpo porta i segni tangibili di ogni sperimentazione.

Si va da quello che ha l'ossessione per un singolo tratto di una singola strada, a quello che conosce qualsiasi tratturo nel giro di quattrocento chilometri.

Il primo, è detto "postino", perchè si apposta in attesa di altri motociclisti, sulla SUA strada.
Si fa sorpassare e distaccare da tutti, per poi partire come una faina all'inseguimento, e superarli uno dopo l'altro.
Fonti certe dicono che tale comportamento è da attribuirsi ai liofilizzati tagliati male assunti durante l'infanzia.
La guida d'Italia vivente (per gli amici Garmin), invece, è capace di condurre i suoi compagni di viaggio lungo lande desolate tra caprette che fanno ciao, per poi sbucare all'improvviso nel pieno centro di una megalopoli.
Molti lo venerano come uno sciamano.

C'è quello che teme la pioggia peggio di un felino incazzato, e quello che se non nevica non si sente abbastanza duro.

L'acquafobico non parte di casa se non ha consultato internet, Giuliacci in persona, e l'aruspice di fiducia.
Il crucco parte d'inverno per il raduno degli Elefanti, per soggiornare in tenda dentro una conca scavata nella neve, a meno diciotto.
Al bar ordina con nonchalanche Paraflu on the rocks.

Esistono i puristi e i vezzosi.

Il purista prenderebbe la moto anche per portare il cane a fare pipì.
Lo distingui dal fatto che, estate o inverno, arriva ogni sabato sera con la giacca di pelle rigorosamente inpaiettata di moscerini spiaccicati.
Il vezzoso non ha una moto, ma un cimelio da spolverare.
Lo trovi ogni domenica pomeriggio a Piazza Salotto, fermo sulla rotonda davanti alla nave di Cascella.
Mentre i motociclisti seri consumano le strade, lui si gode lo struscio passivo.
E favoleggia di imprese mai intraprese.

Infine, due categorie di commovente poeticità.

Il motociclista nell'anima.
Non ha mai avuto una moto, ma è abbonato a qualsiasi rivista del settore.
Partecipa a fiere, gare altrui, e forum internettiani, spendendo l'equivalente di quanto gli ci vorrebbe per l'acquisto di un due ruote tutto suo.
In realtà non ne compra una perchè gli sembrerebbe di tradire tutte le altre.

Il solitario.
Ha un carattere pessimo, per cui finisce quasi sempre per uscire da solo.
Non perchè gli altri non ce lo vogliano, ma perchè fondamentalmente soffre di complesso di persecuzione.
Oppure di furia incontrollabile.

mercoledì 1 agosto 2007

STORIA DELLA COLONNA INFAME: PROLOGO

Mentre qualcuno prende il sole, gli architetti, come piccole formichine cocainomani, strisciano da un cantiere all'altro.

Uno, in particolare, si porta appresso la sottoscritta, in qualità di autista/assistente/intrattenitrice.

Si imparano tante cose.
In cima alla lista, l'esistenza di tipi umani, che definire caricaturali, non rende abbastanza l'idea.

Mentre sudo cercando di dominare l'impeto amoroso della mia ypsilon per il guard rail, K-pax mi racconta di questo lavoro nuovo, in poche parole.

E' una ristrutturazione.
I clienti sembrano appartenere alla specie rara dei paganti.
Sono emozionata, al pensiero di incontrarne uno.
La macchina fotografica ce l'ho.

Hanno però delle fissazioni.
Un bagno enorme,
Rubinetteria di Versace, acquistata a priori.
Stessa marca per le mattonelle di tutta la casa, naturalmente.
E vogliono colonne.
Colonne ovunque.
Come se piovesse.

Se è vero che pagano, lo faremo diventare un tempio peristilo.

Ci accoglie il padrone di casa, insieme a Cric e Croc.
Ha più oro addosso lui, della Madonna del Soccorso.

Solo vestito un po' più informale.
E col physique du rôle di Homer Simpson.
Gli manca solo la ciambella.

Mentre K-pax e io rileviamo l'appartamento, il quadro si completa.

Cric, rimasto solo, comincia a sorchiare come un asino col cimurro.
Forse si annoiava.
Ignoro se, dove e quanto abbia poi regalato al pavimento.
Nonchè l'ammontare del suddetto pil.
A scuola, se non altro, il giudizio del docente sarebbe stato che il ragazzo si è applicato.

Dopo un minuto buono, Croc va a redarguire il compare.
Ma l'ilarità ormai è contagiosa.

Più tardi, K-pax chiede al padrone dati anagrafici.
Lui chiama la moglie.
Lei non ha a portata di mano il C.F.

Lui gigioneggia per quaranta secondi netti.
Poi, gli parte evidentemente il coppino, e ogni particella di fiato disponibile gli attraversa confusamente la gola, producendo un raglio irripetibile.

A questo punto mi sono chiusa in un silenzio dissenso.

LUCIDA FOLLIA

K-pax: Il divano, poi, lo mettiamo da questa parte.

Cate: E la televisione?

K-pax: Sulla parete opposta, sopra la moto.
Ci sono già tutte le prese.

Cate: Come "sopra"?